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Alexa, l’assistente vocale di Amazon, resuscita i morti 👽 

Alexa, l'assistente vocale di Amazon, resuscita i morti

Alexa, raccontami una favola della buonanotte?

Qualche tempo fa, Amazon ha fatto scalpore con questa funzionalità. Il motivo? Alexa poteva raccontare le favole della buonanotte sostituendo la voce dei genitori con quella del dispositivo digitale.

Oggi, il gigante dell’ e-commerce è andato oltre – forse anche rispetto ai limiti della morale. In occasione del Re:Mars 2022, l’evento annuale organizzato da Amazon sull’intelligenza artificiale, machine learning, spazio e robotica, l’azienda ha svelato che Alexa potrà imitare le voci delle persone scomparse! Black Mirror spostati proprio… 

Onesta volontà di far durare la memoria, o trovata pubblicitaria che fa parlare? La verità è ancora là fuori – direbbero Mulder e Scully. Indaghiamo.

Miracolo o pericolo?

Con questa nuova funzionalità, l’assistente di Amazon potrà replicare la voce di un tuo conoscente, amico, familiare, perfino di un caro defunto. Proprio nella clip di presentazione della nuova feature, Alexa legge una favola a una bambina riproducendo fedelmente la voce della nonna che non c’è più.

Per attivarla, basterà presentare ad Alexa un solo minuto di registrazione del proprio caro. L’obiettivo? “Far durare i ricordi” ha affermato Rohit Prasad, responsabile Amazon per Alexa AI. “Viviamo in un’epoca d’oro dell’intelligenza artificiale” ha commentato “e se l’AI non può eliminare il dolore di una perdita, può di sicuro far sì che le memorie rimangano”.

Tecnologia per limitare il distaccamento emotivo? Di certo, l’intelligenza artificiale non lenisce i dubbi etici, anzi. Giova con la nostra intimità più profonda, creando un’illusione di comunicazione con i propri cari scomparsi, e non è l’unico problema…

AleXa-Files: ai confini del conosciuto

L’aspetto più inquietante? Non certo quello di parlare con l’oltretomba, piuttosto che con meno di un minuto di audio, l’assistente vocale di Amazon potrà imitare la voce di chiunque, anche la tua…

Immaginati: basta un semplice vocale su Whatsapp e la macchina sarà in possesso del tuo timbro, del tuo tono e di tutto quello che rende unica la tua voce. Insomma, qualche problemino con la libertà personale lo crea.

Già tempi non sospetti, la tecnologia di imitazione vocale sul mercato ha già generato varie truffe e deepfake politici. Come nel 2020, quando un cybercriminale fece trasferire oltre 30 milioni di euro da una banca degli Emirati Arabi, fingendosi il dirigente della società.

L’avanzamento dell’A.I. è, in ogni caso, un’opportunità, certo da usare con cautela!

Alexa, grazie.

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